Il 24 dicembre è tornato alla casa del Padre Don Gianni Bianchi; per il GIM è stato un grandissimo esempio di spirito missionario e di fratellanza con le popolazioni africane e spesso ci ha indicato la strada che ancora oggi seguiamo.
Amava particolarmente il Karamoja, una regione dell’Uganda ove Don Gianni, fin dai primi viaggi nel 1982, aveva stretto relazioni con i missionari ed in particolare con Suor Lucia Careddu e la sua famosa scuola femminile di Kangole ove il GIM aveva realizzato nel 1984 il primo impianto fotovoltaico per dare luce alla scuola e alle sue attività.
Don Gianni aveva capito l’importanza della scuola per il futuro dell’Africa e da subito aveva iniziato a promuovere le adozioni a distanza per far studiare i giovani di tanti villaggi africani come Kangole, Kotido, Matany e Kalongo e consentire loro di frequentare corsi professionali per diventare infermieri, falegnami e muratori. Grazie a lui molti studenti sono andati anche all’università, aiutando così il loro paese a crescere.
Instancabile, raccoglieva fondi per suore missionarie come Suor Giuseppina Tresoldi e Suor Franca Fisato al fine di far studiare i bambini e le bambine dei due campi profughi di Namugongo, nel sud dell’Uganda. Lo stesso ha fatto con tanti Padri missionari come Padre Piero e Padre Walter.
Per non parlare dei tanti aiuti portati a Suor Gloria della scuola di Kanawat ove il GIM aveva realizzato un impianto fotovoltaico per illuminarla e Don Gianni raccoglieva fondi per aiutare gli studenti a studiare.
Ha sempre cercato di aiutare i missionari nella costruzione delle loro chiese e dei loro centri parrocchiali che spesso diventavano luoghi di incontro per la popolazione o addirittura scuole per i più piccoli. Così Don Gianni scriveva sul Giornalino del GIM: ” Aiutare un ospedale, una scuola, un villaggio, una comunità vuol dire accompagnare un popolo verso piccoli ma importanti conquiste per il suo futuro. In uno Stato in cui la scuola non è obbligatoria, vedere che ogni anno aumenta il numero di coloro che imparano a leggere ed a scrivere è una grande gioia ed è la nostra migliore ricompensa. Inoltre il nostro aiuto ha permesso a molti giovani di studiare e di apprendere la professione desiderata di infermiere, ostetriche e maestri così che i dispensari e le scuole hanno potuto raddoppiare il loro numero portando una nota di speranza e fiducia anche nei luoghi più sperduti dell’Africa”.
Don Gianni spingeva molto per la costruzione di impianti fotovoltaici nelle scuole per aiutare gli studenti nelle loro attività e illuminare le loro sere. Un grande esempio è stata la scuola di Naoi, in collaborazione con Padre Martin, un missionario irlandese e direttore della scuola. La speranza di avere la luce nelle ore serali e di non più chinarsi sui libri con la fiammella delle lampade a petrolio era un motivo di grande gioia per gli studenti: sicuramente da questa scuola usciranno sarti, carpentieri, muratori, falegnami preparati meglio per i loro mestieri.
Sempre instancabile, Don Gianni quando ritornava dai suoi viaggi raccontava, il primo giovedì del mese alla riunione del GIM a Germignaga, i suoi incontri con i missionari che aiutata da decenni; trovava sempre tantissimi volontari che lo seguivano nei suoi viaggio per costruire scuole e dispensari. In questi ultimi anni stava dando una mano per portare avanti la costruzione della Cattedrale di Moroto con il vescovo Damiano Guzzetti, suo grande amico.
Il funerale del caro Don Gianni verrà celebrato giovedì prossimo, 28 dicembre, alle ore 10.00 nella chiesa di S. Giovanni Battista di Viconago. Martedì 26 e mercoledì 27 dicembre alle ore 20.30 si terrà il Santo Rosario nella chiesa di S. Maria Assunta di Cadegliano.